Dott.ssa Daniela Ambrogio / Psicologa e Psicoterapeuta specializzata in Terapia Breve Strategica

Psicoterapeuta Ufficiale del Centro di Terapia Strategica di Arezzo,
diretto dal Prof. Giorgio Nardone.

Chi sono

Sono Ricercatore Associato e Terapeuta Selezionato del Il Centro di terapia strategica di Arezzo, diretto dal Prof. Giorgio Nardone. Iscritta all’Albo degli Psicologi della Regione Toscana, abilitata all’esercizio della Psicoterapia e Formatrice del Centro di Terapia Strategica.

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La Terapia Breve Strategica

Nella mia attività clinica e di consulenza, utilizzo il modello di Psicoterapia Breve Strategica (Brief Strategic Therapy, Giorgio Nardone model’s), modello formulato da Paul Watzlawick ed evoluto da Giorgio Nardone.

Dove ricevo

Ricevo presso il mio studio di Firenze in Viale Francesco Redi, 51 e online. Se desideri ricevere informazioni o prendere un appuntamento contattami su WhatsApp al numero +39 338 4751614.

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"Spingendo quotidianamente i nostri limiti riusciamo, a piccoli passi, a superare le paure che ci vietano o ci limitano il possesso della nostra esistenza."

angelo d’arrigo

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Il mio approccio terapeutico

Nella mia attività clinica e di consulenza, utilizzo il modello di Psicoterapia Breve Strategica (Brief Strategic Therapy, Giorgio Nardone model’s), modello formulato da Paul Watzlawick ed evoluto da Giorgio Nardone.

L’approccio breve strategico alla terapia è un approccio evidence based (Szapocznik et al., 2008, Castelnuovo et al., 2010, Gibson et al., 2016, Lock, 2002, 2009, 2010, Nardone, Salvini, 2013, Robin et. al., 1994, 1999), riconosciuto come best practice per alcune importanti psicopatologie. Tra queste: il disturbo ossessivo compulsivo, il binge eating, l’anoressia giovanile, gli attacchi di panico.

Le basi epistemologiche del modello evoluto sono rintracciabili nel costruttivismo radicale (E. von Glasersfeld, H. von Foerster), nella teoria dei sistemi (E. von Bertalanffy), nella pragmatica della comunicazione (P. Watzlawick, Beavin, Jackson), nella logica strategica (J. Elster, N. Da Costa, G. Nardone) e nella moderna teoria dei giochi (J. von Neumann).

Negli ultimi 25 anni, grazie ad un costante lavoro di ricerca-intervento presso Il Centro di terapia strategica, testimoniato dalle numerose pubblicazioni Pubblicazioni – CTS (Centro di Terapia Strategica), sono stati formulati protocolli di intervento e tecniche evolute di terapia breve, costruiti ad hoc per sbloccare le particolari tipologie di persistenza che caratterizzano le più importanti patologie.

Il costrutto di “Tentata Soluzione” che mantiene e alimenta il problema, rappresenta il costrutto centrale del modello. Viene formulato la prima volta nel 1974 attraverso il lavoro del gruppo di ricercatori del Mental Research Institute (MRI) di Palo Alto e si è evoluto in seguito, grazie al lavoro di Giorgio Nardone, in quello di “Sistema Percettivo-Reattivo“, con il quale si intende tutto ciò che la persona (e/o il sistema intorno) mette in atto nel tentativo di gestire una difficoltà ma che, reiterato ed irrigidito nel tempo, la mantiene e alimenta, portando alla strutturazione di un vero e proprio disturbo. Partendo dal presupposto che tutto ciò che si mette in atto ma che non funziona non ha effetti neutri su una situazione ma ne determina il peggioramento, si ritiene che questi tentativi fallimentari, ripetuti nel tempo, se non vengono bloccati e sostituiti con strategie più funzionali, alimentino e complichino ulteriormente la situazione problematica. Ne determinano in sostanza la sua persistenza, creando un circolo vizioso nel quale la persona può rimanere intrappolata, generando differenti forme di sofferenza psichica.

Il peculiare modo di procedere di un terapeuta strategico è rappresentato dallo sviluppo di interventi basati su obiettivi prestabiliti e sulle specifiche caratteristiche di funzionamento del problema.

Il problema, inteso come equilibrio disfunzionale che va trasformato in funzionale, persiste attraverso una dinamica che si auto-alimenta, a seguito dell’esasperazione e dell’irrigidimento di strategie dapprima adattive ma che si trasformano in disadattive, ovvero tentate soluzioni che si sono dimostrate efficaci un tempo e rispetto a determinate difficoltà, ma che si trasformano in ciò che mantiene e complica il problema anziché risolverlo.

L’intervento terapeutico verrà costruito attraverso manovre mirate ad interrompere tali circoli viziosi disfunzionali proprio per spezzare la specifica rigidità della patologia o del problema.

Altro aspetto fondante della Psicoterapia Breve Strategica, è rappresentato dal costrutto di “Esperienza Emozionale Correttiva” formulato da Franz Alexander e Thomas French nel 1946, ripreso poi circa 30 anni fa da Paul Watzlawick e Giorgio Nardone, che ne hanno fatto uno dei fondamenti del modello strategico breve e del cambiamento terapeutico. Consiste in una serie di esperienze che facciano sperimentare concretamente al soggetto (sia in seduta attraverso le nostre manovre comunicative che a casa quando mette in atto le nostre prescrizioni terapeutiche), sensazioni differenti.

Tale costrutto, infatti, ci indica che il cambiamento terapeutico si può realizzare solo dopo aver guidato la persona a vivere esperienze emozionali correttive che concretamente facciano sperimentare al soggetto di poter fronteggiare ciò che ritiene di non essere in grado di fare (come nel caso della paura) o di fare diversamente.

Un terapeuta strategico per poter intervenire sul problema, lavora attraverso tre livelli fondamentali di intervento:

  •  Il livello della Comunicazione Terapeutica (Il Linguaggio che evoca) – calzata sulle specifiche caratteristiche della persona e del problema da risolvere;
  • Il livello della Relazione – che si crea attraverso un certo modo di comunicare e andrà anch’essa adattata alle peculiarità della persona e del problema da trattare;
  • Il livello della Tecnica – un insieme di manovre e strategie che guidino la persona a modificare le proprie tentate soluzioni disfunzionali.

Questi tre livelli rivestono la stessa importanza, poiché è la loro sinergia a garantire una terapia efficace ed efficiente. La strategia e la tecnica viene adattata e plasmata sulla struttura del problema e sulla sua persistenza, la relazione terapeutica e il linguaggio utilizzato devono essere costruiti su misura per ciascun paziente.

Anche quando si utilizza un protocollo di trattamento specifico, come ad esempio per un disturbo fobico, ogni manovra è differente pur rimanendo la medesima, perché ogni intervento subisce modifiche nei suoi aspetti comunicativi e relazionali, mantenendo lo stesso protocollo di trattamento.

Sperimentare concretamente il cambiamento terapeutico significa fare in modo che il paziente modifichi effettivamente la percezione delle cose che lo costringevano a reazioni patologiche o disfunzionali.

Il primo obiettivo è quello di rompere questo circuito vizioso che si è venuto a stabilire tra le tentate soluzioni messe in atto e la persistenza del problema. Per ottenere ciò si lavora in maniera prioritaria sul presente piuttosto che sul passato, su come funziona il problema e non sul perché esiste, dirigendosi alla ricerca delle soluzioni piuttosto che delle cause.

L’obiettivo è quello di ottenere la risoluzione del problema presentato attraverso un lavoro di ristrutturazione della percezione che il soggetto può avere di sé, degli altri, del mondo. Proprio in virtù di quest’ultimo aspetto rappresenta un intervento radicale e duraturo poiché il cambiamento avviene non solo a livello comportamentale, ma prima di tutto attraverso un sentire e percepire differentemente e quindi un reagire differentemente.

Solitamente, secondo i modelli più tradizionali di psicoterapia si ritiene che per il trattamento dei problemi psicologici, soprattutto se complessi o persistenti da molti anni, sia necessario un intervento a lungo termine e soprattutto focalizzato sulla ricerca di tutte quelle cause nel passato che possono aver strutturato il problema nel presente.

A differenza di tutto ciò, in Terapia Breve Strategica si ritiene che, pur avendo il nostro passato e le esperienze che abbiamo vissuto, una influenza innegabile nel nostro processo di sviluppo, i disturbi di natura psicologica siano dal punto di vista della Terapia Strategica, il risultato di una modalità disfunzionale di percepire e quindi di reagire alla realtà nel presente. Per tale ragione, la modalità d’intervento di un terapeuta strategico, per produrre un cambiamento, non si basa sulla ricerca delle cause originarie, ma si focalizza sin dalla prima seduta (L’importanza della prima seduta in Terapia Breve Strategica) – che è già una seduta di intervento – sul come il problema funziona e si mantiene nel presente. E nel presente è possibile intervenire guidando la persona a gestire in modo più efficace la difficoltà.

In breve la Terapia Breve Strategica:

  • Si concentra su un obiettivo concreto di cambiamento, concordato congiuntamente con il terapeuta e il cui raggiungimento viene progressivamente monitorato di seduta in seduta;
  • Oltre alla risoluzione del sintomo invalidante o della sofferenza psicologica, mira a modificare la rappresentazione che il paziente ha del proprio problema nello specifico e della propria realtà in senso più allargato. In questo senso, il cambiamento che si produce non è un mero superamento del sintomo, bensì un cambiamento delle sensazioni e delle percezioni, e successivamente come effetto anche delle cognizioni. Per tale ragione è duraturo. Si lavora inoltre per monitorare il consolidamento del nuovo equilibrio funzionale nel tempo, attraverso follow-up a due mesi, tre mesi, sei mesi ed un anno dallo sblocco del problema.

È indicata in primo luogo per tutti i disturbi psicologici fortemente impedenti, ovvero caratterizzati da una sintomatologia acuta (ansia, attacchi di panico, fobie, ossessioni, compulsioni, ipocondria e patofobia, depressione, disordini alimentari).

Ci sono dei casi in cui non è necessario procedere con un percorso di psicoterapia perché non ci troviamo di fronte a problemi psicologici strutturati ed impedenti ma ad una o più difficoltà, cioè situazioni di stallo momentanee che, pur non essendo invalidanti, possono provocare tuttavia un forte disagio e la sensazione di essere bloccati. In questi casi può essere indicato un percorso di Consulenza Breve Strategica.

La consulenza breve si articola generalmente in un numero molto ridotto di sedute (di solito cinque) in cui i miglioramenti rilevanti generalmente appaiono già fra la prima e la seconda seduta e si consolidano nelle sedute successive, solitamente a cadenza molto diluita nel tempo, in modo da poter supervisionare il mantenimento dei cambiamenti ottenuti.

Rientrano solitamente in questa categoria: i problemi di relazione genitori-figli o i problemi scolastici dei figli, i blocchi della performance e alcune sintomatologie potenzialmente impedenti ma non ancora strutturate (ad esempio monofobie o fobie non ancora generalizzate).

Problematiche Trattate

Mi occupo di supporto psicologico e psicoterapia attraverso l’Approccio Breve Strategico, per problematiche e disturbi di diversa natura.

Problemi Relazionali

Possono riguardare problemi o difficoltà emersi in diversi contesti (scolastico, familiare, lavorativo).

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Disturbi Somatoformi

Tra questi rientrano: il dismorfismo corporeo, l’ipocondria e la patofobia.

Paranoie e manie di persecuzione

Possiamo immaginare un continuum che può andare dalla sospettosità verso gli altri, come stile relazionale quotidiano, al vero e proprio delirio persecutorio.

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Difficoltà genitoriali

Difficoltà nella relazione e nella comunicazione con i propri figli, in particolare in specifiche fasi evolutive

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Dipendenze da Internet

Rientrano: lo shopping compulsivo on line, il gioco d’azzardo on line, il trading on line compulsivo, la chat dipendenza, l’information overloading addiction, la dipendenza da cyber sesso.

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Disturbi di sessuali

Tra questi: disturbo dell’erezione, eiaculazione precoce, dispareunia, vaginismo, disturbo da desiderio sessuale ipoattivo, disturbo dell’orgasmo o maschile o femminile.

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Disordini Alimentari

Rientrano: bulimia, anoressia, binge eating e sindrome da vomito.

pazienti e colleghi
Dicono di me
Giulio De Santis -

La dottoressa Daniela Ambrogio è una professionista seria ed affidabile, un ottimo punto di riferimento.

Noemi -

La dott.ssa Ambrogio è incredibile. Ha fatto un lavoro con me che mi ha totalmente cambiata, in poco tempo. Consigliatissima.

Enrico S. -

La Dottoressa Daniela Ambrogio è valida e molto professionale. Consigliata.

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Firenze – Toscana – Italia

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